Lussazione di spalla e giovani sportivi: l’artoscopia è risolutiva
digitalzoom-wp2023-07-05T09:27:15+02:00La lussazione di spalla colpisce soprattutto i giovani sportivi, specie se praticano alcuni tipi di sport agonistico. Nei casi di lussazioni frequenti, la chirurgia è necessaria per stabilizzare l’articolazione; tuttavia oggi, gli stessi risultati si possono ottenere anche in artroscopia, con recupero post operatorio e ritorno allo sport più rapido.
Gli sport di contatto come il rugby, la pallacanestro, il calcio o il judo, così come le attività sportive overhead che prevedono movimenti delle braccia al di sopra della testa, come tennis, nuoto e pallavolo, mettono più a rischio i giovani di lussazione di spalla, ovvero quella condizione in cui, per diversi motivi dal trauma alla lassità legamentosa genetica specie nei maschi, la spalla fuoriesce dalla sua sede naturale, la glena, ovvero la “coppetta” che contiene la testa dell’omero, rendendo impossibile qualunque movimento della spalla e del braccio. Si tratta di un evento frequente nei giovani perché, spesso sottoposti a carichi piuttosto intensi, come nello sport agonistico, tuttavia non sono ancora giunti alla completa maturazione muscolo-legamentosa e quindi non hanno una forza sufficiente nei muscoli della cuffia dei rotatori, i più importanti stabilizzatori dinamici della spalla. Poiché gli episodi lussativi tendono spesso a recidivare, cioè a ripetersi, e possono causare lesioni ossee e del cercine, una struttura cartilaginea simile a una guaina che circonda la glena, l’intervento chirurgico permette di riparare le lesioni e rendere stabile l’articolazione.
Latarjet, la tecnica artroscopica che stabilizza ed evita nuove lussazioni di spalla
La tecnica artroscopica Latarjet evita l’intervento a cielo aperto con taglio chirurgico, un tempo necessario per stabilizzare la spalla e colmare la perdita ossea causata dalla lussazione traumatica. Si tratta di un intervento sicuro e risolutivo che si svolge attraverso alcuni piccoli fori praticati nella spalla attraverso i quali viene inserito l’artroscopio dotato di una videocamera ad alta risoluzione. La perdita d’osso viene riparata prelevando una porzione del coracoide, un piccolo osso dell’articolazione della spalla, che viene fissata tramite piccoli “bottoni” alla zona che necessita di rinforzo osseo. Inoltre, durante lo stesso intervento si può intervenire su lesioni o lassità di tendini o legamenti coinvolti nell’instabilità di spalla. L’intervento in artroscopia ha numerosi vantaggi rispetto alla stessa tecnica realizzata però non in artroscopia, ovvero con tecnica open:
- risultati più precisi
- nessuna incisione chirurgica (solo alcuni piccoli fori)
- minor perdita di sangue
- minor rischio di complicanze
- tempi di recupero ridotti
- rapido ritorno all’attività sportiva (dopo riabilitazione 3-6 mesi)
Specie per gli sportivi agonisti, oggi si tende a operare, se necessario, già dopo il primo episodio lussativo senza attendere che si ripresenti, per evitare maggiori danni da lussazioni ripetute. Tuttavia, dopo l’intervento, è necessario sottoporsi a specifici programmi di riabilitazione e recupero della forza muscolare prima di tornare a praticare il proprio sport, anche amatoriale.